lunedì 28 giugno 2010

La nuova piazza «fa acqua». È polemica sull’allagamento

Danni agli alberghi e ai locali al primo violento acquazzone: sotto accusa il progetto e i lavori L’assessore: «Colpa della sfortuna»

 Piazza porto Valentino era stata inondata d’acqua, con scantinati, piani terra di alberghi e locali parzialmente allagati. E così l’acquazzone abbattutosi qualche giorno fa ha lasciato dietro di sé parecchi danni soprattutto agli alberghi Catullo e Pace, di proprietà della famiglia Barelli, ma anche scorie polemiche, tra la minoranza Forza Sirmione Democratica e la giunta Mattinzoli.
Dai banchi dell’opposizione, Patrizia Toniolo, Andrea Volpi e Donatella Garlaschi di Fsd non ritengono che la pioggia sia stata l’unica causa dell’allagamento in centro storico.
E chiedono: «Come mai è successo questo? Ci rivolgiamo a chi ha progettato e fatto i lavori della piazza. Fautore del suo rifacimento e dei sottoservizi - denunciano - è stato il sindaco Alessandro Mattinzoli, all’epoca assessore ai lavori pubblici. Accompagnati da un tecnico abbiamo fatto un sopralluogo nella piazza e risulterebbe che la pendenza della nuova pavimentazione, invece che favorire l’afflusso delle acque piovane verso il lago, le trasporta verso il centro della piazza e verso i frontisti».
Inoltre, l’ulteriore danno, secondo Fsd, sarebbe stato provocato «dall’inesistenza del collegamento delle pompe nuove che dovevano servire a scaricare l’acqua a lago. Come mai chi ha seguito i lavori non ha pensato che dovevano essere messe in funzione subito?».
Ma i tre consiglieri vanno all’attacco anche per la questione delle «panchine senza poggia schiena che creano disagio alle persone anziane, delle palme che sfiorano le finestre dell’albergo adiacente, fioriere in metallo con angoli a punta assai pericolosi», e di un presunto «spreco di denaro».
Infatti: «Quanto è costato il rifacimento della piazza? Eravamo partiti da 700 mila euro, comprese le fontanelle inox da 4.700 euro ciascuna, e non sappiamo il conto finale».
Tra i più danneggiati, si diceva, sono stati gli hotel dei Barelli. Risponde Dino Barelli: «Si è avuto un allagamento perché quella sera si è abbattuta una marea d’acqua, e il deflusso non c’è stato perché probabilmente le pompe non funzionavano. Responsabilità non so individuarle, i lavori però si sono protratti per un po’ e di danni ne abbiamo subiti».
L’assessore ai lavori pubblici Maurizio Ferrari: «I lavori della piazza Valentino sono stati decisi e approvati dalla giunta, si è trattato di opere complesse e particolari. Sono state realizzate delle vasche, mentre lo scarico a lago c’era già. Poi - riprende Ferrari - sono state collocate altre due linee e una pompa di sollevamento, nel frattempo il livello del lago è salito di molto ed è caduta molta pioggia. Ma proprio per questo abbiamo pensato di installare delle pompe che avranno la funzione di sopperire al livello del lago».
Ma allora perché s’è verificato l’allagamento? «Per sfortuna: le pompe sono arrivate il lunedì, mentre l’acquazzone è avvenuto il sabato: chiediamo scusa a tutti, comunque, per i disagi causati”.


fonte: bresciaoggi.it

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Carta dei valori

Il programma di “Forza Sirmione Democratica” poggia essenzialmente su due pilastri fondamentali: DEMOCRAZIA E SVILUPPO SOSTENIBILE.


1- DEMOCRAZIA

Vogliamo inaugurare una stagione in cui la trasparenza negli atti, che stanno alla base della gestione amministrativa di Sirmione, debba diventare un metodo. Significa pari opportunità per tutti i cittadini, rispetto delle regole, possibilità di esprimere le proprie idee, valorizzazione delle personalità individuali. In conformità a questi valori imprescindibili riteniamo che chi sarà chiamato ad amministrare dovrà avere sempre chiara la consapevolezza di rappresentare tutti i cittadini.

1.1 Democrazia della Trasparenza Amministrativa:

Trasparenza è indice di una forte volontà di condividere scelte e responsabilità quando esse incidono su interessi vasti e comuni e sullo sviluppo economico, sociale e produttivo del paese. Intendiamo così sottolineare l’importanza e la delicatezza del compito degli amministratori pubblici e la necessità che si garantisca ai cittadini la corretta informazione e l’accesso alla conoscenza di tutto ciò che riguarda il loro lavoro istituzionale. Inoltre la maggioranza deve consentire all’opposizione di svolgere la sua funzione di controllo sulle procedure di pubblico interesse.

1.2 Democrazia Partecipata

E’ il cittadino che vogliamo mettere al centro del nostro programma, come persona portatrice d’interessi singoli e collettivi, che coincidono con gli interessi generali della comunità sirmionese. Per questo è essenziale instaurare un metodo di comunicazione tra amministratori e amministrati che consenta un dialogo sui progetti d’interesse generale che il Comunale sta mettendo in atto. Ciò permetterà anche di ascoltare le opinioni dei cittadini, che saranno tenuti in debita considerazione. Per questo motivo è di vitale importanza ripristinare, in via prioritaria le Commissioni Consiliari e Comunali, i commissioni di frazione. Vogliamo ridare fiducia ai cittadini, riavvicinarli alla politica intesa come organizzazione e sviluppo della città e della vita della nostra comunità, farli sentire protagonisti delle scelte fatte e non semplicemente soggetti passivi cui si presenta un’opera già fatta e stabilita nel chiuso del palazzo. Vogliamo operare sulla forza delle idee e del dialogo impegnando risorse umane ed economiche per realizzare il massimo dei risultati possibili e offrire uno standard di vita all’altezza di una bellissima città come Sirmione.

1.3 Democrazia della Sicurezza

Intendiamo per sicurezza una delle forme più importanti della democrazia che si manifesta nella protezione della persona umana e della sua comunità, dai rischi che si insinuano nella nostra società e che possono mettere a repentaglio la serenità e la tranquillità di chiunque. La sicurezza è un diritto fondamentale, soprattutto per i cittadini più deboli che non devono sentirsi soli. Promuovere la sicurezza significa agire, a nostro avviso, su due fronti: le politiche sociali, le politiche di sicurezza in senso stretto.



2 - SVILUPPO SOSTENIBILE

Sviluppo sostenibile significa essere in grado di svolgere una politica che possa conciliare contemporaneamente: Equità, Ecologia, Economia. Questo vuol dire fare un piano strategico che, producendo beni e servizi da distribuire in modo equo tra i cittadini, promuova lo sviluppo delle attività produttive in armonia con l’ambiente lacustre, vera fonte di benessere. Bisogna sfruttare in modo intelligente ed equilibrato le risorse ambientali, avendo sempre ben presente che il rispetto dei cicli naturali è indispensabile per la vita e lo sviluppo delle generazioni future. Perciò riteniamo necessaria una revisione del Piano di Governo del Territorio e un ripensamento del Piano Urbano del Traffico.

2.1 Equità

Equità significa innanzi tutto offrire a tutti i cittadini di Sirmione le stesse opportunità formative, educative e culturali di crescita e di sviluppo sociale. E’ necessaria un’azione politica attenta ai bisogni degli Anziani, dei Giovani, delle Famiglie, dei Disabili in grado di concepire la solidarietà come principio di rispetto della persona umana chiunque essa sia, attenta alle dinamiche d’inclusione e d’integrazione di singoli immigrati o gruppi etnici che lavorano sul nostro territorio. Vogliamo attuare insomma una politica attenta alla qualità della vita dell’uomo cercando di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana” (Art. 3 Costituzione).

2.2 Ecologia

La grande scommessa dei prossimi anni è rappresentata dalla capacità di introdurre, all’interno del sistema amministrativo un impianto di regole pubbliche che costringano il mercato a lavorare a favore dell’Ambiente. Bisogna rendere concreto il principio di responsabilità dei produttori e dei consumatori nei confronti dell’impatto ambientale provocato dalle merci prodotte e consumate, anche quando diventano rifiuti. Vogliamo attuare un sistema di riconversione ecologica che garantisca il rispetto della natura del nostro territorio, introducendo nuove tecnologie che rendano le attività umane meno inquinanti e più capaci di riciclare le risorse naturali primarie. Ma per far questo è necessaria una radicale accelerazione degli interventi che sostituisca il modello energetico centralizzato attuale, dipendente da fonti fossili, con uno basato su impianti dipendenti da fonti rinnovabili, capace di sfruttare le caratteristiche e le risorse del territorio. Ciò consente di risparmiare molto denaro, di creare nuove opportunità di lavoro e di aumentare la qualità della vita dei cittadini Sirmonesi.

2.3 Economia

Economia di mercato e qualità dello sviluppo oggi devono viaggiare fianco a fianco. Il compito di una amministrazione è quello di riformare un mercato spesso dominato dal rapporto non sempre trasparente politica-affari e prevedere nuove regole che salvaguardino la concorrenza, ma impediscano tutte quelle attività incompatibili con la qualità della vita. Per realizzare questo obiettivo bisogna aiutare le imprese a creare ricchezza, premessa per disporre dei mezzi da destinare al benessere dei cittadini e alla solidarietà verso gli esclusi, i meno protetti i più fragili dal punto di vista sociale. L’economia Sirmionese si basa su due pilastri: il turismo e l’agricoltura. La vocazione turistica della penisola di Sirmione deve essere patrimonio non solo dei suoi operatori, ma dell’intera comunità che deve quindi sentirsi partecipe e protagonista nelle attività correlate. L’amministrazione comunale deve diventare interlocutore capace di governare questo risorsa strategica per la crescita economica, rappresentando il punto di reale coordinamento del settore di tutte le sue attività, affinché il turismo di qualità sia sempre salvaguardato e potenziato. L’altra risorsa da sostenere è il settore agroalimentare, con particolare riferimento al Lugana, perché incide sull’intera economia in termini di reddito e di occupazione e ha una valenza ambientale e territoriale significativa.